IE Warning
YOUR BROWSER IS OUT OF DATE!

This website uses the latest web technologies so it requires an up-to-date, fast browser!
Please try Firefox or Chrome!
Back to top
 
 
 

L’Ossario di Cepina

Ossario di Cepina

Vicino alla chiesa di Santa Maria Assunta nell’abitato di Cepina unico nel suo genere non solo in Valtellina ma anche nelle zone limitrofe, troviamo l’ossario.
L’edificio la cui costruzione fu iniziata e portata a termine nel 1720, più tardi vide la costruzione della cancellata grazie all’opera del mastro Giuseppe Pini di Grosio.
C’è lo zampino di Pietro Ligari nel 1733 che decora ad affresca all’interno, ma poi il lavoro venne portato a termine da un altro grande artista Alessandro Valdani nel 1700.
È una costruzione fatta da cancellate che risalgono al 1700, un esempio raro di lavori svolti da mani sapienti degli artigiani della valle; un gioiello non solo per i particolari ma anche nelle decorazioni pregiate essendo fatte ad arco che poggiano su quattro colonne in una pietra preziosa del Monte Vallecetta.
Non solo le preziose cancellate ma anche affreschi che adornano la facciata e le pareti con le proprie volte interne in marmo, troviamo l’acqua stantiera e un tabernacolo cinquecentesco all’interno, in pietra bianca che arriva da un’antica chiesa di Cepina, il fonte battesimale e l’altare di San Giuseppe che provengono dalla casa nobile Valgoi di Bormio, particolari sono le grondaie dove sporgono motivi in ferro che riprendono draghi e animali fantastici al loro culmine.
Pochi sanno che l’ ossario è costruito e divenuto anche il basamento di un battistero che è stato benedetto dal vescovo Coletti dopo il restauro del 2009.
Si racconta che gli abitanti erano molto entusiasti di questo loro monumento tant’è che si prodigavano anno per anno cercando di racimolare i fondi compiendo questue di vino e grano in tutta la Valtellina per sostenere le spese necessarie sia della costruzione che della manutenzione della cancellata e della brunitura del ferro.

Durante i lavori di restauro sono stati portati alla luce degli affreschi ma anche delle botole di vetro dove si possono vedere i resti degli avi, puliti e ordinati, in modo da non dimenticare gli antichi che ci hanno preceduti, ma dando segno di speranza e futuro tornando a battezzare i piccoli proprio lì..
Una maestria di ingegneria e artigianato che si può visitare nel contesto estivo di Chiese Aperte.

10958556_10152988553382295_2109105405_o-Copia-980x400

COMMENTS

There aren't any comments yet.

LEAVE A REPLY