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Lucia e Ciondolino

Racconta Lucia Sosio la sua storia negli anni sessanta, dopo la guerra e dopo la ripresa delle attività dello sci club di Bormio che inizia la carriera agonistica assieme ad altre poche donne del circuito invernale locale.
Erano poche ma molto affiatate legate all’entusiasmo che caratterizzava le trasferte fuori dal paese, vera occasione per crescere e uscire dalla normalità della Valle.
Racconta che dopo la sua prima vincita grazie all’aiuto del Dottor Volpato aveva preparato un importante discorso per la premiazione, ma che data l’emozione non ricordava più nulla.
Di fatto dopo diversi successi a sedici anni viene convocata in nazionale: era l’unica ragazza dell’alta Valtellina che veniva chiamata in un ruolo così importante e si è trovata un po’ in difficoltà visto che non c’era nessuna assistenza nei psicologica ne l’appoggio di persone conosciute visto che l’ambiente era estraneo e la competitività era altissima.
La sorte decide per lei su diverse gare che va ad affrontare purtroppo non ottenendo dei grandissimi risultati, se non quello legato alla sua vita attuale visto che sulle piste ha conosciuto suo marito!

Nello stesso periodo abbiamo poi la figura di Bruno Confortola, che spicca dopo aver vinto dodici gare ed è campione d’Italia.
Durante una festa di chiusura della stagione invernale ai Bagni Nuovi lo sci Club nel 1965 gli regala come riconoscimento il maglioncino rosso con cucito sopra il tricolore; un lusso che non tutti avevano ed era bravo non solo sugli sci ma anche sui banchi di scuola,tant’è che viene anche premiato come miglior studente e atleta della provincia di Sondrio.
Diventando grande Bruno detto Ciondolino riesce a vincere il trofeo Topolino; i suoi avversari Radici, Gross e Thoni, che sono poi gli stessi compagni che troverà in

squadra azzurra quando sarà più grande con Peccedi come allenatore.
E’ una persona a cuii piace mettersi in gioco e si iscrive a medicina, seguendo persino i corsi di omeopatia; d’estate era dedito allo studio e d’inverno alle competizioni. Purtroppo delle incomprensioni con Cotelli lo fanno decidere di lasciare improvvisamente la squadra azzurra e di conseguenza si mette a gareggiare in manifestazioni riservate ai protagonisti non solo in Europa ma anche in America grazie la presenza di alcuni sponsor che gli permettono di mantenersi agli studi e che gli consentono di avvalersi della professione medica.
Si mette in luce vincendo anche due edizioni dei campionati mondiali riservate ai medici!

Il destino lo aspetta quando nel marzo del 1991 una slavina lo coinvolge tragicamente mentre esce in fuori pista sul canalone del Vallecetta, rubandolo alla scena del Bormiese e della sua famiglia.

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