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La chiusura della Baita

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La chiusura della Baita
Mi fermo un attimo a riflettere: sono già passati cinque mesi dall’articolo del blog intitolato “l’apertura della Baita”.
Cinque mesi dall’apertura della dimora a quota 2000 m, non vissuta come volevo a causa delle insistenti piogge estive.
Come spesso accade da qualche anno a questa parte l’autunno ci regala assolate giornate e cieli tersi, che  avremmo  preferito godere durante l’estate.

Non so quale colore possa mancare su questa splendida tavolozza che mi si presenta davanti agli occhi: tantissime tonalità che difficilmente sono ricreate in una scatola di semplici colori.
Le fronde appesantite dei larici, ognuno con la propria tonalità attorniano la casa, nascondendo il calore, il tepore, e la luminosità del sole.
La temperatura interna della casa è di 8°, quella esterna è di 13 , l’indecisione su dove pranzare fa girare il tavolo per tutto il giardino cercando il posizionamento migliore, optando per l’interno.
Il fiume che scorre silenzioso con una portata d’acqua minima, lambisce le scogliere le cui rocce in questo periodo emergono a più non  posso.
Il bianco della neve caduta qua e la sulle cime da  all’ aria un tono frizzante che fa coprire di strati d’abiti ma che lascia un segno di tristezza per un’ altra stagione terminata.

Si predispone la casa per l’inverno: cassette di legno vengono posizionate nei pressi del caminetto, tutto viene riposto in caso di incursione dei topolini campagnoli, le imposte sbarrate con chiusure metalliche, la bandiera italiana che segnava la presenza di qualcuno, ripiegata, scaricate le acque e predisposto l’ antigelo nelle tubazioni.
Anche gli attrezzi vengono ben stipati nel capanno, il dondolo smontato, mentre fanno capolino gli addobbi di Natale.
Avete capito bene: oggi si predispongono gli addobbi, e quando a Natale con la motoslitta e le ciaspole si arriverà in baita, una calda atmosfera accoglierà non solo me ma pure gli ospiti.
Una tettoia provvisoria, da anni viene posizionata per creare un tunnel che porta all’ ingresso principale della baita, questo terrà pulito il vialetto dalla neve permettendoci di entrare con facilità..
E poi oggi un pranzo fugace, al caldo fumoso del camino: pane ed affettati; la dispensa viene svuotata, le luci spente, le imposte chiuse, i fiori ritirati, la legna stivata, e si scende..con il cuore pieno, consapevole di ciò che si è vissuto in quattro pareti di legno, di chi è venuto a trovarti condividendo l’ atmosfera che questi posti regalano… Arrivederci Baita de Natalo..

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