IL CROCEFISSO DI COMBO A BORMIO

la leggenda del Santo Crocefisso di Combo

Anticamente attorno al 1300 venne costruita una chiesa nella zona di Combo a Bormio dedicata a San Antonio
Grazie alla donazione di una scultura in legno rappresentante il Santo Crocefisso essa cambiò così nome. Questo passaggio è poco chiaro in quanto diverse sono le leggende e gli scritti che riportano tale evento, pertanto non ne abbiamo uno ufficiale ed avvallato da prove inconfutabili.

Si narra che diversi fedeli delle valli circostanti, arrivavano a Bormio per adorarne la scultura che in diverse situazioni sembra abbia protetto il paese da pestilenze e avvenimenti contrari
Ancora oggi avviene le tradizione del “trasporto” dove una processione vede il Crocefisso passare per le vie del paese, depositato nella chiesa parrocchiale di Santi Gervasio e Protasio per alcuni giorni, dove hanno poi luogo vespri e funzioni molto sentite.

La leggenda degli inizi del quarto secolo d.C. racconta di un umile pastore di Valfurva che mentre portava il gregge sulle alture a seguito di un violento temporale, cercò riparo con le sue pecore sotto un larice invocando la protezione del cielo con il segno di croce.
Purtroppo un fulmine colpì il larice incenerendolo, ma lui e le sue bestie rimasero illesi.
Ripresosi dallo spavento e pastore notò che sul larice carbonizzato restarono dei rami con la forma di una croce; comprese che si era trattato di un miracolo e che la sua vita era stata risparmiata.
Lavorando così per diversi giorni tra i rami anneriti ed il resto del larice, costruì un grande crocefisso. Durante la stagione estiva stava sui pascoli a protezione ma ad inizio autunno riportava a casa sua in adorazione con la famiglia.
Si narra pure che durante un periodo di forte carestia il crocefisso si fece miracolosamente pane permettendo così alla famiglia del pastore di sopravvivere Una svolta tragica di questa leggenda arrivò poiché l’invidia di qualcuno fece sì che denunciarono alle autorità la presenza di questa croce e della storia anomala che Pastore aveva raccontato il merito alla donazione del pane e degli attimi di protezione che aveva goduto.
Difatti le autorità uccisero il pastore lasciando la moglie e i figli nel dolore
Un giorno un passante durante l’inverno successivo alla morte del pastore si trovò vicino a questa casa, amorevolmente la vedova diede pane al mendicante il quale guardando la croce vide un uomo vero. Incredulo e frastornato anch’esso denunciò per la seconda volta le autorità quello che vide e così soldati tornarono in primavera dalla moglie e dai figli del povero pastore ma questi erano già saliti al pascolo
Fu così che la casa vuota venne bruciata dalle autorità mentre il crocifisso venne scagliato con grande rabbia nel fiume Frodolfo e che a seguito di un grosso temporale la croce finì nei vari gorghi del fiume trovato poi alle porte di Bormio da altre persone
Questi ultimi però riconobbero nella croce le varie leggende susseguitesi nel tempo, indicarono questa con il simbolo della vittoria della fede sulla malvagità dei padroni..

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