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LIVIGNO

_Enzo_Bevilacqua

Livigno una delle mete turistiche più rinomate e riconosciute nella Valtellina, è situata tra il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco Nazionale Svizzero, è una valle che si allunga per 12 km, tra due catene di monti che discendono dai 3000 m. ai 1800m. . Malgrado il passare del tempo il paese ha saputo conservare molte delle sue caratteristiche a tutela dell’ambiente nella natura nell’architettura lavorando in funzione delle tradizioni locali e della cultura senza però rinunciare a ritocchi moderni e nel rispetto dell’territorio.
Con la vicina e graziosa frazione di Trepalle, rappresentata da uno splendido paesaggio verdeggiante durante la stagione estiva e da un’immensa coltre nevosa durante l’inverno, è l’abitato più alto d’Europa, dove si vive tutti i giorni.
Livigno è una della più importanti e attrezzate stazioni turistiche delle Alpi che, con più di cento accoglienti alberghi, offre al visitatore stupende vacanze  a contatto con la natura e con la tradizione alpina per tutto l’arco dell’anno.

Si racconta che ” L’isolamento geografico condizionava ogni possibilità di progresso, benessere e crescita culturale. Non di meno si intrattenevano rapporti sociali con la valle dell’Engadina anche per la maggior facilità degli accessi: esistevano scambi di denaro, mediante prestiti e depositi; l’assistenza sanitaria in Livigno si appoggiava prevalentemente ai medici svizzeri perché ritenuti più esperti dei mali e delle cure in uso a quei tempi; gli scambi di merci avvenivano fra Livigno e la valle engadinese. La lana prodotta dalle tante pecore allevate in Livigno si trasportava a Tubre per venderla ai mercanti che rifornivano i lanifici della Repubblica di Venezia. La via di percorrenza era la Valle del Gallo, l’Alpe del Gallo, per la Val Monastero. Dalla stessa strada arrivavano il sale, la polvere nera, le patate e la farina, mentre dalla Forcola, Val Poschiavo e Tirano arrivavano i cereali e il vino. I trasporti avvenivano col “brozz” (carro a due ruote a trazione animale) e col “bast” (basto da carico per muli e cavalli). Nel 1600-1700 in diversi momenti gli abitanti di Livigno riuscirono a ottenere e mantenere diverse forme di concessioni e autonomie di fatto, soprattutto sugli scambi di merci in esenzione dai dazi, sui sentieri di percorrenza e sulle fonti d’acquisto. Verso la fine del Settecento l’Impero d’Austria riconobbe ufficialmente le autonomie e le franchigie della Comunità di Livigno”.
Correva l’anno 1805 che Napoleone concesse la zona extradoganale a questa vallata.
Realtà che ha permesso lo sviluppo economico e turistico di questo posto soprattutto degli anni ’50 in poi ,ovvero con l’apertura definitiva invernale del passo del Foscagno, mentre la consacrazione turistica avviene nel ’65 quando la costruzione del tunnel “munt la Schera” che lo collega alla  Svizzera, apre la valle allo Spol e a nuovi mercati sia estivi che invernali: il Nord Europa, attraverso l’Engadina,il sud e Nord-est italia attraverso autostrade del Brennero.

ph. Enzo Bevilacqua

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